Considerazioni sul Fucile " Carcano "

01.2013 16:49

 

Considerazioni sul Carcano

 

Queste considerazioni non sono mie... le ho ritrovate su un file che conservavo da parecchi anni, e ritengo possibile che vengano da una rivista specializzata, presumibilmente dell'anno 1991, visto che parla del centenario del Carcano. Avrei volentieri richiesto il permesso di pubblicazione, se solo fossi riuscito a risalire alla rivista. Purtroppo, avevo solo il file, perché non ho più le riviste di oltre un decennio fa.

Come sempre... se qualcuno ritiene che si tratti di una violazione del copyright, basta scrivermelo e provvederò immediatamente alla rimozione della pagina, o ad inserire tutti i "credits" richiesti.

 

 

Ing. Giorgio Ferrari

Era veramente così buono il fucile Mod. 91?

Alcune considerazioni nel centenario della sua adozione - il sentimento e la ragione

 

Come tutti gli oggetti d'uso individuale passati per le mani di milioni di uomini e per di più arbitri della vita altrui (e di quella del possessore), il fucile d'ordinanza italiano Mod. 91 e derivati ha finito per ammantarsi di un alone di sentita leggenda per cui, immagino, la maggior parte dei lettori risponderà con uno stupito si alla domanda contenuta nel titolo.

Certamente il Mod. 91 gravi difetti non aveva: le commissioni d'allora erano molto severe, ma chi lo confronti serenamente con gli altri fucili da fanteria regolare della Prima Guerra Mondiale, che è poi l'unico valido criterio, deve ammettere che nel complesso era mediocre, e forse anche meno. E' però doveroso aggiungere che il 91 era una delle armi più anziane fra quelle che gli eserciti europei possedevano nel 1914, come si vede nell'allegata tabella, il che spiega tutto. Perciò quest'articolo non vuole assolutamente essere né una critica all'operato del Sig. Carcano né e quella del Col. Parravicino, che nella loro vita hanno accumulato abbastanza realizzazioni pratiche da dover sempre essere riguardati con tutto il rispetto, ma piuttosto uno spunto per una riflessione sul metodo con cui si scelgono sistemi d'arma altamente innovativi e sugli inevitabili inconvenienti cui si va incontro quando si vuol essere tra i primi a farlo (senza un reale motivo, va detto, nella fattispecie, col senno di poi). Paradossalmente la scelta di sistemi d'arma prevalentemente collettivi può essere fatta con maggiore disinvoltura poiché, specie oggi, vi è una tale intrinseca obsolescenza che dopo pochi lustri esse spariscono dagli arsenali delle maggiori potenze per trasferirsi per lo più "in partibus infidelium".L'arma del fante però dovrebbe restare in servizio parecchi decenni, va quindi scelta in modo oculato e senza troppa fretta. Per di più l'arma complessa è curata da specialisti che, da un lato ne rimediano molti difetti e, dall'altro, limitano la conoscenza dei medesimi, dunque lo "scandalo" che ne consegue. Non v'è dubbio, infatti, che l'inadeguata concezione del fucile mitragliatore Breda 30 e della mitragliatrice FIAT 35 hanno dato luogo a maggior risentimento, anche se, forse, a minor danno, di quello imputabile alla concezione dei motori d'aviazione d'origine nazionale utilizzati sugli aerei impiegati dalla Regia Aeronautica. Per mitigare l'indignazione che molti anziani sentiranno, per aver scritto che il Mod. 91 era "mediocre e forse anche meno" riconosco che, ovviamente, mi giovo degli oltre cento anni intercorsi dalla sua adozione e ripeto che ritengo quella mediocrità la conseguenza di un'urgenza che, a posteriori, non sembra giustificata: 5 o 6 anni di ritardo avrebbero permesso a Carcano e Parravicino di fare molto meglio. E' del resto sintomatico che armi da fanteria men che mediocri furono adottate un po' da tutti, in quel critico periodo di transizione tecnica, come vedremo: la grande differenza è che gli altri ebbero il denaro e il tempo per correggersi, noi avremmo avuto il secondo, ma non avevamo il primo. E' ancora del tutto singolare che la Prima Guerra Mondiale e, più tardi, la retorica del libro e moschetto (fascista perfetto) abbiano spento ogni critica al Mod. 91, critica che era già serrata nel testo del Ten. Eula, insegnante alla Scuola d'Artiglieria e Genio, pubblicato a Torino nel 1911. Di fronte a tali critiche, sulle quali questo articolo è in parte basato, sta un'implausibile retorica ufficiale che, nel 1901, fa dire al Gen. Cascino: "L'Italia, che gettò le prime basi della balistica con Nicolo Tartaglia nel magnifico '500, anche ultimamente si è mostrata grande negli studi balistici coi Saint Flobert, i Cavalli, i Jiacci, per parlare solo dei maggiori. Ed essa, che nel 1844 e nel 1860 ha copiato i fucili francesi e nel 1870 ha adottato un fucile svizzero, nel 1891 ha munito il suo Esercito del fucile più perfezionato che oggi si conosca, frutto del genio italiano rinnovellato". Evidentemente l'Autore non aveva mai preso in mano un Mauser '98, che pure esisteva da 3 anni, al momento del suo scritto!

 

Caratteristiche principali dei fucili a ripetizione (1918)

Paese Sistema Operazione Pezzi otturatore Estrattore rotante Caricam. Capacità serbatoio calibro (mm) V● (m/s) Cartucce sciolte Sicurezza (3) Lunchezza (cm) Anno adozione Usato II G.M. Energia inerziale (Kgm)
Italia Mannlicher Carcano rotante 1 si gabbietta 6 6,5 700 no M.D. 129 1891 si 257
Francia Lebel rotante 2 si singolo (1) 8 8 726 solo P.T. 131 1886 poco 337
Inghilterra (2) Lee rotante 2 no caric, Lee 10 7,7 744 si B.P. 113 1902 si 313
Germania Mauser rotante 1 no caricatore Mauser 5 7,92 755 si B.P. 125 1898 si 285
Austria Mannlicher Straight pull 2 no gabbietta 5 8 620 no B.P. 127 1895 poco 303
USA (2) Mauser rotante 1 no caricatore Mauser 5 7,62 863 si B.P. 110 1903 poco 361
Russia Mosin Nagant rotante 2 si caric. Lee 5 7,62 768 si B.P. 132 1900 si 283
Giappone Mauser Arisaka rotante 1 no caricatore Mauser 5 6,5 732 si B.P. 130 1905 poco 241
Svizzera Schmidt Rubin Straight pull 2 no car, Schmidt 6 7,5 830 si B.P. 131 1904 no (4) 389
Canada Ross Straight pull 2 no caric. Lee 10 7,7 744 si B.P. 113 1905 no 313

(1)    ma con serbatoio tubolare sotto la canna

(2)   molto diffuso il Mauser Enfield con munizionamento britannico o americano

(3)   M.D.    molla distesa

        B.P.     bloccaggio percussore

        P.T.     percussore a ½ tacca

(4)    tuttavia era regolarmente in dotazione, sia in Svizzera che il Vaticano